2009-2010 - 4ª giornata - MORRO D'ORO-RENATO CURI ANGOLANA 1-1



  • 2009-2010 - 4ª giornata - MORRO D'ORO-RENATO CURI ANGOLANA 1-1
  • MORRO D’ORO: Testa, Palanza (15’ s.t. Stella), Costantini, Di Bonaventura, Capparuccia, Cocca, Xhepa, Malagnino (40’ s.t. Caselli), Costantino, Lezcano, Bisegna (23’ s.t. Tonelli). Allenatore: Sabatelli
  • RENATO CURI ANGOLANA: Ortolano, Del Grosso, Traini, Forlano (45’ s.t. Gargiulo), Terrenzio, Cossu, Fideli, Ganjè, Crispino (36’ s.t. De Matteis), Aquaro (43’ s.t. Galasso), Rosetti. Allenatore: Norscia
  • Reti: 21’ s.t. Aquaro (Renato Curi Angolana); 48’ s.t. Capparuccia (Morro d’Oro).
  • Arbitro: Diego Roca di Foggia (Iacopino di Albano Laziale e Procopio di Roma)
  • Ammoniti: Di Bonaventura, Xhepa, Malagnino e Bisegna (Morro d’Oro); Fideli ed Aquaro (Renato Curi Angolana)
  • Note: 300 spettatori circa; angoli: 6-3 per la Renato Curi Angolana.
  • SERIE D – IL MORRO D’ORO RIACCIUFFA LA RENATO CURI ANGOLANA SUL FILO DI LANA (1-1) Capparruccia, a tempo scaduto, riporta in equilibrio la gara
  • MORRO D'ORO - Sembrava di assistere al solito film di questo inizio di stagione. Partita sofferta con ennesimo gol subito su calcio piazzato. E quando al "Comunale" di Morro d’Oro stavano già scorrendo i titoli di coda ecco il colpo di scena che stravolge la trama. Stacco imperioso di Capparuccia e pareggio finale. Il Morro d’Oro si schioda dallo zero in classifica e contro una modesta Renato Curi Angolana conquista il primo punto del suo campionato. Il risultato alla fine è giusto. I biancorossi non hanno affatto demeritato e nonostante le assenze importanti in attacco sono riusciti a disputare una partita gagliarda riuscendo anche a costruire qualche nitida palla gol. Sabatelli recupera capitan Lezcano, ma deve ancora fare a meno della coppia offensiva formata da Torre e Ragatzu. Il primo, dopo la rescissione con il Melfi, sarà disponibile dalla prossima domenica. Il bomber sardo invece accusa ancora qualche problema al ginocchio. Il peso offensivo morrese è quindi tutto sulle spalle di Costantino che disputa una buona partita lottando da solo contro l’intera difesa nerazzurra. Alle sue spalle si muove proprio Lezcano. I due esterni di centrocampo sono Bisegna e Xhepa. Nell’Angolana Norscia vara un insolito tridente con Aquaro, Crispino e Rosetti. La partita nei primi quarantacinque minuti offre davvero poche emozioni con le due squadre che optano per una manovra molto lenta e quasi sempre ci si affida ai lunghi lanci a scavalcare il centrocampo. Il primo sussulto lo offrono gli ospiti con il colpo di testa di Crispino su azione d’angolo. Testa devia sulla traversa. Poca lucidità nelle giocate e ritmi molto lenti da entrambe le parti. Il Morro si affaccia in avanti al 25’ con Bisegna che colpisce di sinistro dal limite dell’area. Al 40’ grande occasione per il Morro con Xhepa che lancia in profondità Costantino. Il numero nove biancorosso brucia sullo scatto Terrenzio, ma il suo pallonetto sorvola la traversa. Prima della fine della prima frazione ancora un’occasione per Costantino che in area si fa chiudere dall’uscita di Ortolano. La ripresa si apre con Costantino ancora protagonista. L’ex del Pineto manca di poco l’impatto in scivolata sul cross di Bisegna. La Renato Curi Angolana prova allora a reagire e ad avanzare di qualche metro il proprio baricentro. Al 19’ Crispino servito in area colpisce sul primo palo mancando clamorosamente la porta. Due minuti più tardi gli ospiti passano. Calcio piazzato dalla trequarti di destra. Sul secondo palo sbuca Rosetti che stacca di testa indisturbato ed insacca per la gioia del pubblico neroazzurro che fino a quel momento aveva speso le proprie forze solamente per contestare società e allenatore. Sabatelli prova a inserire forza fresche con Tonelli e Stella. La partita, causa qualche scontro a gomiti alzati, si innervosisce. L’Angolana prova a controllare la gara ma fatica contro un Morro d’Oro che spinto da Lezcano con carattere prova a pervenire al pareggio. Il trainer morrese inserisce l’unica punta in panchina, Caselli. Proprio il nuovo entrato al 45’ si ritrova sui piedi la grande occasione per il pari. Ma la sua conclusione viene respinta da Ortolano, e sul proseguo dell’azione lo stesso Caselli viene atterrato in area con l’arbitro che lascia proseguire. Nell’ultimo minuto utile su un calcio d’angolo con tutti i ventidue uomini in area, ecco spuntare la testa di Capparuccia che svetta su tutti e regala la prima gioia stagionale ai tifosi morresi. Un gol importante, il primo in questo campionato, che da morale ad un gruppo che finora aveva lottato ma raccolto davvero troppo poco. Un gol che deva rappresentare il punto di partenza per un riscatto che è nelle possibilità di questa squadra. Domenica prossima il Morro è atteso dalla trasferta di Bojano in cui si spera di poter finalmente schierare la coppia formata da Torre e Ragatzu. A.B.
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  • I nerazzurri di mister Norscia si fanno raggiungere nei minuti finali dal Morro. Dopo un p.t. anonimo e privo di emozioni da ambo le parti nella seconda frazione Aquaro porta in vantaggio l'Angolana. Poi sugli sviluppi di un corner al 90' minuto il Morro agguanta il pareggio. Anche oggi sono state criticate le sostituzioni fatte dal mister Norscia . Diversi tifosi ma anche qualche DIRIGENTE hanno fortemente contestato i cambi effettuati dal mister che a loro dire avrebbero permesso al Morro di arrivare al pareggio. Stesse critiche anche da AMBIENTI SOCIETARI erano arrivate anche a Miglianico dopo la partita di Coppa Italia contro L'Aquila. Dopo queste prime gare stagionali ci viene da dire che l'Angolana sia stata colpita dalla sindrome "zona cesarini". Contro il Bojano la sconfittà arrivò nei minuti di recupero dopo essere stati in vantaggio. Con L'Atessa la sconfitta arrivò poco prima del 90' minuto grazie anche ad alcune decisioni arbitrali sfavorevoli ai colori nerazzurri. Mercoledì in Coppa il pareggio di Sparacio è arrivato al 93' minuto.Oggi il Morro è ruscito ad impattare al 90' minuto. Norscia stava per sfatare il tabù trasferta alla tredicesima trasferta. Ma neanche il 13 ha portato fortuna all'ex tecnico della Flacco Porto. Il Morro cancella lo 0 in classifica grazie al punto conquistato oggi. Io non ero presente alla partita ma i presenti hanno riferito che il Morro D'Oro di oggi era largamente alla portata dei nerazzurri. Non fare punti contro squadre come Bojano, Morro D'Oro alla lunga potrebbe anche pesare in chiave classifica in virtù delle prossime tre gare dove affronteremo Civitanovese, Chieti e Trivento. Sarò ripetitivo ma per il sottoscritto la rosa dell'Angolana non vale la classifica che ha. L'Angolana con questo organico ha tutte le carte in regola per disputare un campionato molto tranquillo dove si potrebbe togliere anche delle belle soddisfazioni. La squadra al momento non riesce ad esprimere neanche il 50% del suo potenziale. E' come vedere una macchina che viaggia col freno a mano tirato e con la paura di pigiare sull'accelleratore!!! Lavrilla
  • LE BUGIE, LE VERITA' E LA SACROSANTA REALTA' ..
  • Ho visto il servizio sulla partita Morro D'Oro - RC. Angolana su Rete 8. Poi le interviste dei due mister. Infine ho ascoltato il giocatore Del Grosso ospite della trasmissione. A un certo ho chiesto ai miei familiari se stavo sognando o se stavo su scherzi a parte. Loro mi hanno risposto se stavo diventando PAZZO! Allora ho capito che purtroppo quello che avevo ascoltato e visto era tutto reale. Dalle immagini ho visto che entrambi i goal sono nati da calci piazzati, punizione e corner. Poi nel p.t. ho visto un paio di conclusioni per parte. I presenti a Morro hanno dichiarato che non è stata una bella partita anzi il contrario. Il mister angolano ha dichiarato più o meno che in campo si è vista una sola squadra che ha fatto la partita e ha dimostrato personalità perché andare a giocare a Morro che aveva 0 punti non era facile. Poi ha detto che la NOSTRA squadra è molto giovane e di conseguenza risente di qualche situazione. Poi infine ha detto che qualcuno dopo questo pareggio sarà contento. Mi è sembrato un po' polemico su quest'ultima cosa. In sintesi ha detto che i goal che subiamo negli ultimi minuti sono da addebitare alla tensione che colpirebbe i giovani nel finale di gara. Il trainer biancorosso Sabatelli invece ha parlato di risultato giusto quello di parità. Per loro era importante cancellare lo 0 classifica. Fino a qui possiamo anche accettarlo quanto sentito e visto. Ma le dichiarazioni del giocatore Del Grosso sono da CENSURA. Caro Alessandro so benissimo che per il ruolo che ricopri non puoi dire tutto quello che vorresti e devi fare gli interessi di bottega del momento. Ma a tutto esiste un limite. Non si possono dire tante inesattezze per non dire altro per coprire la realtà.
  • Oggi siete scesi in campo con la seguente formazione:
  • ORTOLANO '91 (VIVAIO)
  • DEL GROSSO ( VAL DI SANGRO C2)
  • TRAINI '91 (VIVAIO)
  • FORLANO '91 (VIVAIO)
  • TERRENZIO '89 (VIVAIO)
  • COSSU (CASOLI SERIE D)
  • FIDELI (CALANGIANUS SERIE D)
  • GANJE' (CASOLI SERIE D)
  • CRISPINO (GUBBIO SERIE C2)
  • ROSETTI '90(VIVAIO PESCARA)
  • AQUARO (AGNONESE SERIE D)
  • Quattro ragazzi del vivaio angolano tra i titolari. Poi se consideriamo che Ortolano era in campo perché Rimi ex Agnonese era squalificato si arriverebbe a soli tre ragazzi del proprio vivaio in campo. Oggi avevamo in campo 5 under come da regolamento. Gli altri sei giocatori erano: Del Grosso con una valanga di campionati tra i Pro a partire dalla Serie A. Cossu con trascorsi tra i Pro e l'anno scorso a Casoli dove ha disputato la finale play off contro il Fano. Fideli qualche spezzone ad Olbia in Serie C2 e l'anno scorso in Serie D a Calangianus. Ganjè l'anno scorso a Casoli in Serie D idem a Cossu). Crispino l'anno scorso a Gubbio C2. Aquaro anche lui con trascorsi tra i Pro e l'anno scorso ad Agnone piazzandosi terzo nella classifica cannonieri dopo l'ex Pazzi e Majella. Quindi tutto possiamo dire tranne che sia una squadra inesperta. La nostra è una squadra che può fare molto visto i nomi e i trascorsi dei giocatori che la compongono. Per tornare a Del Grosso il quale ha fatto una PESSIMA FIGURA di fronte a chi segue la Serie D da anni e conosce le vicende nerazzurre. Lui ha dichiarato che l'Angolana sta giocando con ragazzi che giocavano solo negli allievi e sono debuttanti in Serie D. Cose non VERE. Ortolano '91 già l'anno scorso ha lavorato per tutta la stagione nella prima squadra come l'ex Carosa '90 che era il dodicesimo e in alcune gare fu schierato da titolare. Traini '91 è di ritorno dal settore giovanile del Padova. Forlano '91 l'anno scorso ha fatto 7 presenze e un goal in Serie D. Terrenzio '89 faceva parte della prima squadra già durante il primo anno di Serie gestione De Cecco con Piccioni in panchina quando gli under erano '85, '86, '87. Poi ha maturato esperienza nel Chievo e Arezzo e l'anno scorso titolare in Serie D. A questi ragazzi vanno aggiunti Micaroni '91 anche lui con diverse presenze in prima squadra nella passata stagione. Micaroni era stato ceduto alla Santegidiese ad inizio stagione si trova ancora qui perché ha rifiutato il trasferimento. Becci '92 anche lui vanta presenze da titolare nella passata stagione in Serie D. Gli unici che non avevano esordito in prima squadra sono Paciocco e Di Filippo entrambi '92. Del gruppo '91 sono stati mandati via Catullo (Pineto), Rapino (Cologna Paese), Di Deo (Atessa), Palanza e Andreoli (Morro), Amadio e Capuano (berretti Pescara), D'Ancona (Bari), De Amicis (Centobuchi) più il '90 Ciampoli (Miglianico). Quasi tutti i ragazzi avevano già giocato in prima squadra in Serie D. Da non dimenticare che il gruppo '91 ha disputato il campionato Allievi nazionali sfiorando i play off per un punto dietro a Napoli e Juve Stabia. Quindi era un gruppo che aveva fatto anche le sue esperienze. Nelle ultime sette partite di campionato della passata stagione in Serie D il mister Bordoni aveva schierato 7 anche 8 under titolari. La società l'anno scorso dando il benservito al mister Vivarini aveva gettato le basi per questa stagione puntando sui giovani del proprio vivaio. Oggi invece dei tanti '91 della passata stagione sono rimasti in pochi perché dichiarati non ancora pronti per la Serie D. Al loro posto sono arrivati alcuni ragazzi del vivaio del Pescara come Rosetti '90, D'Orazio '90 ,Pomposo e De Matteis '89. Infine è arrivato Gargiulo '89 ex Savoia. Questi ragazzi a oggi non hanno ancora dimostrato di valere molto di più dei nostri ragazzi. Se a questa valutazione aggiungiamo quanto costa alla società i nuovi under e quanto costavano i propri '91 già si dovrebbe fare il mea culpa. Ora la frase che va di moda in casa nerazzurra è la seguente: abbiamo una squadra molto giovane. Nei giorni scorsi sul sito abruzzocalciodilettanti ho letto che ci sono squadre più giovani delle nostra tra le quali anche il Chieti. Il mio invito è di lasciar perdere quello che dicono i tifosi. Bisogna pensare a lavorare nel miglior modo possibile poi sarà il campo a dare le sue risposte. Evitiamo di dire che una volta le colpe sono dell'arbitro, un'altra della sfortuna, poi perché siamo giovani e inesperti ecc ecc. Così facendo creiamo solo degli alibi che potrebbero condizionare la squadra. Il ruolo di un allenatore non è solo quello di allenare in campo ma anche di gestire psicologicamente i ragazzi. A volte è più importante lavorare sulla testa dei giocatori che sulle gambe. Bisogna evitare di trovare alibi per giustificare alcuni risultati poco positivi. A volte sarebbe opportuno anche colpevolizzare i ragazzi per portarli a reagire, a lavorare meglio per migliorarsi, ad essere più attenti, più concentrati ecc ecc. Più si sale di categoria e più si incontrano giocatori capaci di punirti al minimo errore. In Promozione o Eccellenza poi permetterti di sbagliare più volte senza che nessuno riesca a punirti. In Serie D e a salire no. Non devi sbagliare altrimenti rischi seriamente di essere punito. La differenza sta nella qualità dei giocatori e nella organizzazione delle squadre. Sbagliare è umano perseverare è diabolico. Finiamola di dire che siamo troppo giovani, che siamo una squadra completamente nuova , che stiamo valorizzando i giovani del nostro vivaio e ecc ecc perchè non vi CREDE più NESSUNO! Oggi mi hanno raccontato che non erano solo i tifosi a contestare ma anche qualche DIRIGENTE in maniera molto evidente. A Miglianico più dirigenti avevano storto il muso e criticato ma a "bassa voce". Questo non è un bel segnale!!! Sentire criticare il tifoso ci può stare ma quando ha criticare sono i DIRIGENTI la situazione cambia.Noi ANGOLANI ci possiamo anche PIEGARE ma sicuramente non ci SPEZZEREMO! L'ANGOLANA HA UNA STORIA BELLA O BRUTTA CHE SIA E' MERITA RISPETTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
  • Un TIFOSO ferito nel CUORE.

IN RICORDO DI DORIANO BORGOGNI


  • Doriano Borgogni nel precampionato 1969-70 appena arrivato all'Angolana.
  • La sera dello scorso 28 Agosto 2009, parlando a cena, con Romanelli, Barra e Tubaro, abbiamo ricordato tra i tanti nostri giocatori del passato anche Doriano Borgogni di cui non avevamo più notizie da tempo e mi hanno chiesto di reperire sue notizie. Sono andato sul sito del "Sauro Grosseto", squadra nelle cui giovanili militò Doriano Borgogni, chiedendo sue notizie. Oggi mi è arrivata una e-mail del sig. Maurizio Lolli in cui mi comunica la prematura scomparsa di Borgogni. Riporto integralmente la e-mail del sig. Lolli e la mia e-mail di risposta.
  • "Passando in rassegna il sito del Sauro Grosseto, mi sono imbattuto sulla sua richiesta di notizie del giocatore Borgogni Doriano. Purtroppo il bravo Borgogni è morto per un male incurabile 5 o 6 anni fa. Questa purtroppo è la notizia. Saluti Maurizio Lolli. Grosseto."
  • Ho immediatamente riposto a questa e-mail.
  • "La ringrazio per l'informazione, comunicherò la triste notizia immediatamente ai suoi compagni di squadra degli anni 1969-70, 1971-72 e 1972-73 in cui Borgogni militò nella mia Angolana. Provvederò al più presto a ricordare degnamente Borgogni sul mio blog: http://angolananeltempo.blogspot.com/. Curo questo blog che porta sul web la storia della nostra squadra che adesso milita nel girone F della serie D. La nostra società ha anche l'onore di avere avuto in squadra due campioni del mondo: Oddo e Grosso. La prego di comunicare alla famiglia di Doriano Borgogni le più sentite condoglianze mie e di tutti i tifosi dell'Angolana per la scomparsa dell'indimenticabile Doriano e visitando il mio blog si trovano le partite in cui giocava con la nostra maglia e la foto di uno dei suoi più bei goals di quegli anni nella partita con il Barletta, in cui segnò in rovesciata, nel campionato 1971-72. Questo goal è ancora citato da tutti i tifosi più anziani e costituisce il modo migliore per ricordare Doriano Borgogni."

  • Di nuovo in nerazzurro nel 1971-72.
  • Confermato nel 1972-73.


  • Il suo profilo su "Orizzonti Angolani".
  • Il più bel goal di Borgogni con la maglia dell'Angolana: una splendida rovesciata contro il Barletta nella 31^ giornata del campionato 1971-72. La partita terminò 1-1 e questa fu la rete del pareggio dell'Angolana.
  • "Il goal di Borgogni è stato da antologia, di quelli che raramente si ha la fortuna di vedere. Noi l'abbiamo avuta e ve lo descriviamo. Al 15' del secondo tempo, dopo una corta respinta della difesa pugliese, la palla perviene a Romanelli che pressato serve Tagliolini: l'estrema sinistra effettua un lungo traversone al centro dell'area per l'isolato numero sette, che benchè stretto da tre avversari, si alza una spanna sopra tutti e stoppa il pallone di petto poi, con le spalle alla porta effettua una perfetta rovesciata con il pallone che va nel sacco irrimediabilmente." dal Messaggero - Lunedì 8 Maggio 1972.
  • Credo che sia il modo migliore da parte di noi tifosi dell'Angolana di ricordare l'indimenticabile Doriano Borgogni.

2009-2010 - COPPA ITALIA - RENATO CURI ANGOLANA-L’AQUILA 1-1-(2-5 ai rig.)



  • RENATO CURI ANGOLANA-L’AQUILA: 2-5 i rig.

  • RENATO CURI ANGOLANA: Rimi, Pirozzi, D’Orazio, Gargiulo, Becci, Pomposo, Galasso (33’ s.t. Terrenzio), Ganje, Acquaro (27’ s.t. Rosetti), De Matteis, Micaroni (1’ s.t. Fideli). A disposizione: Ortolano, D’Alonzo, Forlano, Paciocco. Allenatore: Norscia.

  • L’AQUILA: Migliaccio, Jaho, Tavarozzi, Di Cesare, Ianni Mau. (17’ s.t. Nardoianni), Natalucci, Pietrella, Recchiuti (8’ s.t. Serafini), Sparacio, Martellucci (25’ s.t. Vaglini), Di Nardo. A disposizione: Modesti, Colella, Villa, Ruscitti. Allenatore: Cifaldi.

  • ARBITRO: Martelli di Lanciano.

  • RETI: nel s.t. 7’ Pomposo, 48’ Sparacio.

  • NOTE: la partita è terminata 1-1 al 90’. Dopodiché sono stati calciati i rigori. Questa la sequenza: Serafini gol, Ganje gol, Di Nardo gol, Rosetti, parato, Vaglini gol, De Matteis parato, Di Cesare gol. La partita è stata giocata sul campo sintetico di Miglianico per l’indisponibilità del Comunale di Città Sant’Angelo. Calci d’angolo 4-3 per la Rc Angolana. Ammoniti Recchiuti, Jaho, D’Orazio, Gargiulo, Sparacio e De Matteis. Espulso, al 37’ del secondo tempo, Natalucci. Maurizio Ianni ha lasciato il campo a seguito di uno scontro aereo con Acquaro. E’ stato portato in ospedale, a Chieti, per gli accertamenti del caso che hanno dato esito negativo.

  • L'Aquila passa ai rigori, Chieti sul velluto. il Centro — 24 settembre 2009 pagina 28 sezione: SPORT . di Rocco Coletti

  • MIGLIANICO. L’Aquila si è qualificata ai sedicesimi di finale di coppa Italia. L’ha spuntata dal dischetto al cospetto di una Rc Angolana che non ha affatto demeritato. Per lunghi tratti ha giocato meglio, è passata in vantaggio con un gol di testa del difensore Pomposo ed è stata raggiunta nel finale da un gol di Totò Sparacio. Dal dischetto, poi, ha completato l’opera il portiere rossoblù Umberto Migliaccio, classe 1988, che ha neutralizzato i tiri dagli undici metri di Rosetti e di De Matteis, gettandosi alla sua destra. Infallibili, invece, i rigoristi dell’Aquila che quindi si è imposta per 5-2. Cifaldi ha schierato una formazione imbottita di seconde linee, la stessa cosa ha fatto Norscia che, però, ha rilanciato l’attaccante Acquaro reduce da un infortunio. Più manovriera e briosa la Rc Angolana: al 9’ traversa colpita da Pirozzi. E poi si è fatta preferire per una manovra più determinata. Nella ripresa, ha sbloccato il risultato Pomposo. Dall’altra parte è cresciuto Sparacio: al 12’ tiro fuori da buona posizione. Finale ricco di emozioni. Al 28’ replica nerazzurra con Fedeli che da 35 metri ha chiamato il portiere a una difficile deviazione in angolo. Al 30’ Rimi ha salvato su Sparacio. Al 32’ L’Aquila ha reclamato un rigore per un presunto fallo su Vaglini. Al 37’ rossoblù in dieci per l’espulsione di Natalucci. Partita ormai segnata, ma la Rc Angolana non ha fatto i conti con l’eterno Sparacio, lesto ad approfittare di una palla vagante in area quando tutti aspettavano il triplice fischio dell’arbitro.

2009-2010 - 3ª giornata - RENATO CURI ANGOLANA-ELPIDIENSE 3-1


  • 2009-2010 - 3ª giornata - RENATO CURI ANGOLANA-ELPIDIENSE 3-1
  • RENATO CURI ANGOLANA: Rimi, Del Grosso, Traini, Forlano (42’ s.t. Micaroni), Terrenzio, Cossu, Fideli, Ganje, Crispino (31’ s.t. Pirozzi), Rosetti, De Matteis (25’ p.t. Ortolano). A disposizione: D’Orazio, Gargiulo, Paciocco, Aquaro. Allenatore: Norscia.
  • ELPIDIENSE CASCINARE: Freddi, Ceteroni, Marilungo, Biagioli, Melchiorre (27’ s.t. Jachmet), Marcantoni, Fabiani, Coccia, Angelini, Panti, Carboni (1’ s.t. Bracciotti). A disposizione: Bagalini, Martellini, Cozzi, Merja, Tnaja. Allenatore: Cardelli.
  • ARBITRO: Pironi di Ercolano.
  • RETI: 9’ p.t. Forlano, 26’ p.t. Panti su rigore, 39’ p.t. Ganje su rigore, 10’ s .t. Crispino.
  • NOTE: espulso Rimi al 24’ del primo tempo.
  • L'Angolana risorge giocando in 10 - il Centro — 20 settembre 2009 pagina 45 sezione: SPORT
  • TERAMO. Una boccata d’ossigeno. La Rc Angolana, nell’anticipo del girone F giocato a Teramo, porta a casa i primi tre punti della stagione dopo due ko consecutivi. Una vittoria meritata, quella degli uomini di Norscia, che assume ancora più importanza perchè ottenuta giocando in 10 per 65 minuti. In casa nerazzurra, quindi, si torna a guardare al futuro con rinnovato ottimismo. L’Angolana parte forte e, dopo un liscio di De Matteis, in pochi secondi chiama Freddi al doppio intervento con Fideli e Rosetti. E’ il preludio al gol, che arriva al 9’: Crispino sfonda sulla sinistra e mette al centro, Forlano irrompe e fa 1-0. In campo sembra esserci una sola squadra, ma al 24’ la gara segna una svolta: tiro-cross dell’ottimo Panti, Rimi non trattiene e nel tentativo di anticipare un avversario commette fallo. E’ rigore ed espulsione del portiere. Entra il numero 12 Ortolano per De Matteis. Dagli undici metri Panti non perdona. Per qualche minuto l’Angolana sbanda. Poi, all’improvviso, Ganje si procura e trasforma il penalty del 2-1. La ripresa si apre con un miracolo di Ortolano sul neoentrato Bracciotti. Passano due minuti (10’) e stavolta la frittata la fa il portiere marchigiano che sbaglia l’uscita e consegna a Crispino il 3-1 a porta vuota. Sul match cala il sipario. A nulla servono gli ultimi tentativi dell’Elpidiense che incappa nella terza sconfitta in tre partite. Gaetano Lombardino

ARCADIO SPINOZZI RICORDA L'ANGOLANA E CITTA' S.ANGELO.


  • Il giovanissimo Arcadio Spinozzi con la maglia dell'Angolana nel campionato 1972-73.
  • http://www.sambenedettoggi.it/2003/11/28/3605/ex-rossoblu-arcadio-spinozzi-la-samb-e-la-piu-amata/
  • Intervista (Prima puntata) all'ex difensore della Samb, Arcadio Spinozzi. La seconda puntata su Riviera delle Palme News in edicola sabato 6 dicembre. (A cura di Roberto Raneri)
  • ARCADIO SPINOZZI: NON ESISTE IN ITALIA UNA CITTA’ CHE AMI LA PROPRIA SQUADRA COME I SAMBENEDETTESI!
    Ha rischiato di non giocare piu’ a calcio per una misteriosa malattia di cui nessuno riusciva ad identificarne la causa; ha visto la morte in faccia quando il treno su cui viaggiava insieme ai compagni di squadra del Verona è deragliato nei pressi di Bologna a causa di una frana. Ha scritto un libro dal titolo emblematico “Le facce del pallone? in cui racconta le esperienze di un allenatore in Africa: questo è Arcadio Spinozzi, forse il piu’ grande difensore uscito dal settore giovanile della Sambenedettese che nel 1975 pareva avere chiuso col mondo del calcio e che invece due anni dopo calcava i terreni di S. Siro e l’ Olimpico in serie A. Questa non è un’ intervista ma lo storia di un grande giocatore ma soprattutto di un grande uomo. Nella prima parte Arcadio racconterà i suoi esordi nella Sambenedettese, nella seconda che pubblicheremo la settimana prossima rivivremo gli anni della serie A e quelli di Allenatore.
    D: Arcadio, come hai iniziato a giocare a calcio?
    R: Ho iniziato molto tardi a 14 anni dopo che vicino a casa mia a Tortoreto avevano costruito un campo al posto di una vecchia discarica per cui mi iscrissi a una società che partecipava ai campionati giovanili. Sono nato a Mosciano S.Angelo, il paese di mia madre ma i miei primi sei anni li ho trascorsi a Cittaducale in provincia di Rieti, dove mio padre si era trasferito per motivi di lavoro, dopodiché ci stabilimmo definitivamente aTortoreto.
    D. Come arrivasti a giocare nella Samb?
    R: La mia avventura cominciò a 15 anni quando fui acquistato insieme ad un mio compagno di squadra, Scardecchia che ricopriva il ruolo di portiere, dalla Samb. In realtà dopo avere effettuato un provino i dirigenti rossoblu mi avevano scartato e non volevano saperne di tesserarmi. Alla fine la Samb, dietro l’ insistenza dei dirigenti abruzzesi fu? costretta? a prendermi altrimenti avrebbe dovuto rinunciare a Scardecchia. Per 100.000 lire fummo acquistati insieme: Scardecchia poi scomparve, io invece sono arrivato in serie A…..
    D.: Come fu il primo impatto col nuovo ambiente ?
    R: Fu semplicemente tremendo: io andavo a scuola tutte le mattine col treno a Giulianova, poi il pomeriggio dovevo riprendere il treno per allenarmi a S.Benedetto. Alla domenica addirittura dovevo svegliarmi alle cinque, percorrere due chilometri in bicicletta per arrivare alla stazione, scendere a S.Benedetto, poi andare a piedi fino al Campo Europa ed aspettare un paio d’ ora i miei compagni che arrivavano freschi, freschi alle nove. Era un calvario, specialmente d’inverno.
    D: Ti ricordi la tua prima partita in prima squadra ?
    R: Rimarrà un ricordo indimenticabile: a quei tempi i giovani non erano aggregati alla prima squadra, noi ci allenavamo sulla spiaggia per conto nostro. Nell’ultima partita del campionato 1971-72 mister Persico mi schierò contro il Pisa. Vincemmo per 2-0 e io devo ringraziare Paolo Beni che mi aiutò molto. Il solo fatto di sapere che dietro di me c’era lui mi diede la tranquillità necessaria. Se non ci fosse stato lui non saprei come sarebbe andata a finire.
    D: L’ anno seguente fosti confermato.
    R: Si e disputai anche uno spezzone di partita insieme ad un altro giovane del vivaio, Politi. Ma a novembre Persico fu esonerato e sostituito da Bergamasco il quale volle giocatori di esperienza e non vedeva di buon occhio i giovani per cui fui venduto all’ Angolana. Città S.Angelo è una città molto strana dove convivono persone dal ceto sociale profondamente diverso come professori, commercianti e zingari nello stesso quartiere: questo è il ricordo che piu’ mi è rimasto impresso di quell’esperienza.
    D: A questo punto cominciarono i guai fisici….
    R: Non mi sentivo bene, avevo sempre una febbricola per cui fui ricoverato a “Villa Anna" dove lavorava l’allora medico sociale della Samb Dott. Monaldi: fu l’inizio di un lungo peregrinare in giro per l’ Italia alla ricerca di una diagnosi. In quell’ anno dovetti anche partire per il militare: fui mandato a Palermo dove fui ricoverato all’Ospedale Militare, poi a Bologna, poi fui mandato in convalescenza a casa e ricoverato tre mesi a Giulianova: nessuno riusciva a scoprire la causa di quel male oscuro: l’unica cosa che i medici sapevano fare era quello di somministrare antibiotici su antibiotici in dosi massicce. Ed io ero ancora piu’ debilitato. Cominciai a frequentare anche Ospedali Psichiatrici: nessuno sapeva ascoltarmi fin quando non finii al “manicomio" di Fermo dove un Professore mi disse testualmente:? Tu non hai niente…Tu non hai niente. Getta via il termometro….? e mi mandò un mese in montagna.
    D: La Samb si dimenticò di te..
    R: Nessuno si fece vivo fino quando casualmente un giorno i miei amici mi portarono a S.Benedetto a fare una passeggiata. Ero seduto su una balaustra quando un uomo mi si avvicinò e mi fissò come se mi riconoscesse; era il mio ex-allenatore Rivo Spinozzi che mi invitò a ritornare a rivedere i miei ex-compagni. L’ anno seguente fui convocato in ritiro ad Amandola con la prima squadra: io ero felice ma non stavo ancora bene, vomitavo di nascosto, non reggevo agli sforzi, i miei compagni lo vedevano ma mi aiutavano non dicendo niente né all’ allenatore né tanto meno al medico sociale. Non finirò mai di ringraziare Simonato, Basilico, Catto, Chimenti e tutti gli altri.
    D: E poi finalmente l’ esordio in serie B !
    R: Bergamasco fu costretto a schierarmi a Novara poiché quel giorno mancavano quasi tutti i difensori titolari fra infortuni e squalifiche. Bergamasco non voleva i giovani. In settimana sentii urlare nel suo stanzino al Ballarin “Maledizione, devo fare giocare per forza a Novara quel mona?. Immaginatevi come mi sentivo. Inoltre la Samb era in crisi poiché dopo 13-14 partite, in trasferta non aveva conquistato neanche un punto e i tifosi cominciavano a rumoreggiare. Nella mia carriera io non ricordo una squadra come la Sambenedettese di quel giorno che non superò mai una volta, dico mai, il centrocampo! Fu una assedio continuo: pali, traverse, 18 uomini nella nostra area di rigore.Tanto è vero che alla fine anche i tifosi di una città cosi’ tranquilla persero la pazienza e ci tirarono di tutto contro il pullman: ricordo un sasso che ruppe due finestrini laterali e che sfiorò alla testa sia me che Battisodo e che ci avrebbe potuto anche uccidere. Pare che in quell’occasione fu tirato anche un colpo di pistola. Disputammo comunque un grande campionato, ad un certo punto arrivammo a due punti dalla terza, io ero diventato ormai titolare avendo tolto il posto a Della Bianchina ma non stavo bene: la notte non dormivo e non riuscivo a recuperare.
    D: L’ anno seguente fosti riconfermato..
    R: Si, iniziammo con Fantini, poi subentrarono Traini eTribuiani. Ormai a S.Benedetto mi ero ambientato. Abitavo prima in via Risorgimento insieme a Gonnelli , il portiere di riserva, poi mi trasferii in un appartamento in via Crispi. I compagni erano eccezionali, ci si aiutava tutti.
    D: Qual è il ricordo piu’ bello che ti sei portato via da S. Benedetto ?
    R. Il pubblico! Straordinario ho girato tutta l’Italia, ho giocato tanti anni in serie A in squadre blasonate come Lazio, Verona e Bologna, ho calcato i campi prestigiosi di S.Siro, il Comunale di Torino, l’Olimpico ma il ricordo piu’ emozionante era il vedere tutta quella gente che la domenica pomeriggio riempiva i due vialoni che portavano alla curva Nord e quella Sud del Ballarin.(Viale Colombo e il lungomare di Grottammare). Era piu’ emozionante assistere a quella scena piuttosto che giocare di fronte a 80.000 spettatori a S.Siro!

2009-2010 - 2ª giornata - ATESSA VDS-RENATO CURI ANGOLANA 3-1



  • 2009-2010 - 2ª giornata - ATESSA VDS-RENATO CURI ANGOLANA 3-1
  • ATESSA VDS - RENATO CURI ANGOLANA 3-1 (1-1)
  • ATESSA VDS: Scerbo; Boschetti, Brack, Marotta, Scielzo; Gentili, Rachini (20'st Bazzi), Morelli, Greco; Lazzarini (13'st Pagano), Miani (48'st Cogliandro). A disposizione: Speranza, Di Deo, Baldini, Battista. Allenatore: Giandonato.
  • RENATO CURI ANGOLANA: Rimi; Del Grosso, Terrenzio, Cossu, D'Orazio (37'st Galasso); Fideli (47'st Gargiulo), Forlano (27'st Micaroni), Ganje; Rosetti, De Matteis; Crispino. A disposizione: Carosa, Pirozzi, Traini, Pomposo. Allenatore: Norscia.
  • Arbitro: Marinelli di Tivoli (Bernabei e Culicelli di Ostia Lido)
  • Espulso: 35'st Rachini (Atessa VdS) direttamente dalla panchina per proteste
  • Ammoniti: Scielzo, Rachini, Greco (Atessa VdS), D'Orazio, Forlano, Terrenzio, Fideli (Renato Curi Angolana)
  • Reti: 13'pt Miani (Atessa VdS), 43'pt De Matteis (Renato Curi Angolana), 35'st Gentili (Atessa VdS), 50'st Pagano (Atessa VdS) su rigore
  • Note: 500 spettatori circa; recuperi: 2' e 5'
  • SERIE D TRASFERTA INDIGESTA PER LA RENATO CURI ANGOLANA AD ATESSA (1-3) I nerazzurri cedono nel finale agli attacchi dell'Atessa VdS che, alla fine, dilaga andando a segno per ben tre volte
  • MONTEMARCONE - Al termine di una gara equilibrata e combattuta l'Atessa Val di Sangro ha la meglio su una Renato Curi Angolana mai doma ed agguerrita, incamerando tre punti preziosi. Ad inizio partita, mister Giandonato opta per Marotta al fianco dell'olandese Brack in difesa, nel mentre Lazzarini funge da spalla a Miani. Rientra dalla squalifica il classe 1989 Gentili (ottima la sua prova). Siedono in panchina i neo acquisti Speranza (Giugliano), Cogliandro (Montesilvano) e Bazzi (Carpi). Non fanno invece più parte della compagine locale il portiere Lattanti ed il difensore Longo, entrambi classe 1990. Sull'altra sponda il trainer pescarese Norscia schiera i suoi con un duttile 4-3-2-1 lanciando in campo, sin dal primo minuto, il portiere Rimi, ex Olympia Agnonese. In mediana, dopo la squalifica, torna Ganje. Pronti via ed i padroni di casa partono con il piglio giusto, trovando la segnatura dopo appena tredici minuti, grazie al rapace Miani, bravo a capitalizzare una palla vagante nell'area piccola. L'incontro, nel corso dei primi quarantacinque minuti, è equilibrato ed ambedue le squadre lottano pallone su pallone senza riuscire a prevalere l'una sull'altra. Proprio allo scadere, però, i nerazzurri pervengono al pari. È De Matteis ad approfittare di una errata ripartenza locale ed a freddare Scerbo con un diagonale mancino. Uno pari e tutti negli spogliatoi. La ripresa viaggia ancor di più sulle ali dell'equilibrio, con i padroni di casa che ci provano grazie alle iniziative degli esterni Gentili e Grieco e con qualche calcio piazzato del solito Brack. Anche Miani, al minuto 26, si trova la palla buona davanti al portiere, ma non riesce nella deviazione vincente. L'Angolana non sta a guardare ed è ficcante, specialmente nelle ripartenze. A dieci minuti dal termini la gara, sotto una pioggia battente, si infiamma. Lo scatenato Gentili scatta sul filo del fuorigioco ed è perfetto nell'anticipare Rimi in uscita ed a depositare il pallone nel sacco con il piatto sinistro. Gli uomini di Norscia si riversano all'attacco alla ricerca del pari perduto, ma trovano davanti a loro uno strepitoso Scerbo, al secondo minuto di recupero, bravo a sbrogliare, d'istinto, una pericolosa carambola. Allo scadere dei cinque minuti di recupero gli atessani trovano anche la terza marcatura grazie ad una bella serpentina di Grieco, buttato giù all'ingresso dell'area di rigore. Dagli undici metri Pagano fa tris, chiudendo definitivamente l'incontro.

2009-2010 - 1ª giornata - RENATO CURI ANGOLANA-BOJANO 1-2




  • 2009-2010 - 1ª giornata - RENATO CURI ANGOLANA-BOJANO 1-2
  • RENATO CURI ANGOLANA: Carosa, Del Grosso (27' s.t. Pirozzi), D'Orazio, Forlano, Terrenzio, Cossu, D'Alonzo (3' s.t. Galasso), Bordoni, Crispino, Rosetti, De Matteis (35' s.t. Catullo). A disposizione: Ortolano, Pomposo, Micaroni, Rapino. Allenatore: Norscia

  • BOJANO: Leone, Desiderio, Carrino, Chisena, Ruggieri, Gioffrè, Cirillo (1'st Alsemi), Altieri (25' s.t. Tucci), Fusco, Iaboni, Rendente (14' p.t. Polise). A disposizione: Arena, Sacci,Ivan, Rossetti. Allenatore: Farina

  • Arbitro: Carrisi di Brindisi
  • Reti: 17' p.t. Bordoni (Renato Curi Angolana), 40' s.t. Ruggieri (Bojano), 49' s.t. autogol di Bordoni (Bojano)
  • Espulsi: 12' p.t. Leone (Bojano) per comportamento non regolamentare
  • Ammoniti: Desiderio, Chisena, Gioffrè, Ruggieri, Tucci (B), Bordoni (A)
  • L'Angolana del nuovo corso targato "De Cecco Junior" stecca la prima. Sul neutro di Atessa i nerazzurri vengono superati da un volenteroso Bojano, squadra largamente alla portata degli angolani, almeno per quello visto oggi in campo.
  • I locali scendono in campo privi di Aquaro, Ganje, De Cecco, Traini e Di Filippo. Norscia schiera i suoi col 4-3-2-1 con Carosa in porta, Del Grosso e D'Orazio terzini rispettivamente a destra e sinistra, con la coppia centrale formata da Terrenzio e Cossu. Il trio di centrocampo è formato da Forlano, Bordoni e D'Alonzo. I due rifinitori sono De Matteis e Rosetti in avanti Crispino. Mister Farina risponde col 4-4-1-1 con Leone tra i pali, Desiderio a desta e Carrino a sinistra, al centro Gioffrè e Ruggieri. In mediana Chisena e Altieri con Cirillo e Rendente esterni. In avanti Iaboni a ridosso di Fusco. La partita stenta ad entrare nel vivo. La prima conclusione degna di questo nome arriva al decimo minuto con De Matteis liberato al tiro da una sponda di Crispino con parata del portiere Leone a terra. Al 13' minuto si accende un parapiglia per una gomitata di Desiderio su Bordoni che cade a terra. Il portiere ospite si fionda su Bordoni cercando di rimetterlo in piedi con troppa foga e forza rimediando il cartellino rosso. Farina richiama Rendente e inserisce al suo posto il secondo portiere Polise. Dopo quattro giri di lancette i nerazzurri passano. Punizione laterale battuta da Bordoni con deviazione di un avversario in barriera e pallone in rete. Gli ospiti rispondono subito colpendo la traversa. Poi la partita scorre avanti senza occasioni degne di nota. Al 40' minuto l'Angolana ha la possibilità di chiudere la gara con D'Alonzo: cross di De Matteis dal fondo per D'Alonzo che, da pochi metri, conclude tra le braccia del portiere. La prima frazione si chiude dopo due minuti di recupero. Il Bojano torna in campo con una novità. Fuori Cirillo per Tucci che prende il posto di Fusco dirottato sulla corsia esterna. Dopo tre minuti Norscia opera il suo primo cambio. Richiama D'Alonzo sostituendolo con Galasso e passa al 4-4-2. Bordoni e Forlano in mezzo e Galasso e Rosetti esterni con De Matteis avanzato al fianco di Crispino. Al 10' della ripresa palla di Rosetti per D'Orazio che crossa sul primo palo dove l'attento Polise blocca. Intorno al 20' tiro senza pretese di Altieri per gli ospiti parato facilmente da Carosa. Al 40' minuto gli ospiti trovano la rete del pareggio sugli sviluppi di un calcio piazzato dai 35 metri circa con Ruggieri che sorprende Carosa sul suo palo. Gli angolani provano a riportarsi in avanti senza troppa convinzione. Nell'ultimo dei quattro minuti di recupero il Bojano trova la rete del vantaggio. Corner battuto in area con Bordoni che di testa anticipa tutti e mette la sfera alle spalle del compagno Carosa per la gioia dei venti tifosi giunti da Bojano. Il direttore di gara chiude la partita senza far riprendere neanche il gioco. Subito dopo si accende un diverbio tra i due mister che vengono trattenuti da altri tesserati per evitare il contatto fisico. Brutta partita quella vista oggi sul neutro di "Montemarcone". I nerazzurri hanno buttato al vento una vittoria che potevano tranquillamente portare a casa. Domenica prossima i nerazzurri saranno di nuovo ad Atessa per affrontare la formazione di casa.                                       
  • IL COMMENTO ALLA GARA 
  • Ho letto i commenti dei tifosi sulla gara persa col Bojano. A mio avviso la nostra squadra non è così scarsa come qualcuno vorrebbe far credere. Oggi mancavano delle pedine. Aquaro e Ganjè su tutti senza nulla togliere a De Cecco, Traini e Di Filippo. Il Bojano visto oggi era largamente alla portata dei nerazzurri. L'Angolana si era ritrovata la partita su un piatto d'argento. Dopo 20 minuti conduceva per 1-0 e gli avversari erano rimasti in dieci. Oltre alla traversa gli ospiti non si sono mai resi pericolosi dalle parti di Carosa. Gli uomini di Norscia hanno sciupato l'occasione di chiudere la gara con D'Alonzo altrimenti potevamo commentare un altro risultato a prescindere dalla prestazione. Dopo il vantaggio iniziale con loro in dieci forse sarebbe stato meglio passare dal 4/3/2/1 al 4/4/2 spostando De Matteis al fianco di Crispino in avanti e posizionando Bordoni e Rosetti sulle corsie esterne lasciando in mediana Forlano e D'Alonzo. Si doveva solo far girare la palla allargando sulle fasce con l'intento si servire qualche buon pallone al duo avanti per chiudere la partita. La difesa ospite ha palesato molto lacune. La squadra quando era pressata andava in difficoltà buttando palloni su palloni in avanti. I nerazzurri invece si sono limitati al compitino senza forzare più di tanto. Norscia a inizio ripresa ha cambiato assetto passando dal 4/3/2/1 al 4/4/2 sostituendo D'Alonzo con Galasso spostando Rosetti a sinistra e Bordoni al centro a far coppia con Forlano. Sarebbe stato più opportuno far uscire Rosetti inserendo sempre Galasso come esterno spostando Bordoni sull'altra corsia tenendo al centro D'Alonzo e Forlano più portati in quella zona di campo. la squadra dopo questo cambio si è allungata molto tra difesa e attacco vi erano quasi 70 metri di campo. I centrocampisti si sono ritrovati a volte schiacciati sulla linea di difesa e altre volte a ridosso delle punte non riuscendo mai mantenere la giusta distanza tra i reparti. Gli ospiti nonostante l'inferiorità numerica non hanno mai sofferto i locali. Norscia poi ha invertito i ruoli di Rosetti e De Matteis ma in campo nulla è cambiato. Poi ha sostituito De Matteis con Catullo per scelta tecnica e Del Grosso con Pirozzi per infortunio. A mio avviso alla squadra è mancata personalità in campo. La partita andava gestita diversamente e questo spettava al mister farlo. Paghiamo anche l'assenza di un’organizzazione di gioco. La squadra si esprime sulle singole giocate. Ho letto che si è parlato anche d’inesperienza dei nostri giocatori e la cosa mi sembra fuori luogo. Gli unici a non aver mai giocato in Serie D sono D'Orazio e Rosetti. Poi considerare ancora under Bordoni e D'Alonzo mi sembra veramente troppo. D'Alonzo è al quarto campionato di Serie D. Bordoni al terzo e sono entrambi '88. L'Angolana aveva la strada già tracciata dal finale della scorsa stagione. Bastava inserire delle pedine al posto giusto per affrontare un campionato tranquillo. Aquaro, Crispino e De Matteis compongono un discreto reparto avanzato cui possiamo aggiungere Rosetti e Rapino. L'acquisto di Del Grosso  può anche essere oculato in quanto può ricoprire più ruoli nel reparto difensivo e non solo. La scelta peggiore è stata fatta a centrocampo. L'Angolana aveva bisogno un centrocampista forte e di qualità che poteva garantire la crescita dei nostri validi giovani. Se si poteva spendere qualcosa in più, si poteva prendere anche un tipo alla Ganje. Purtroppo si deciso di buttare al mare quanto fatto di buono nel finale della passata stagione. Ora spetta a chi compete costruire qualcosa di nuovo per salvare questa categoria.
  • Lavrilla
  • Adesso basta!
  • Cara società non c'è nulla di male nell’ ammettere di aver sbagliato nel riprendere Norscia. L' importante è essere umili e quando si è capito l'errore fare un passo indietro e cercare di correggerlo. Norscia non era e non è l'allenatore che può guidare l'Angolana per tanti motivi, non è ben visto dalla piazza ha già steccato 3 anni fa e un allenatore che può fare la Promozione o al massimo l'Eccellenza. Perché non rimediare subito invece di perseverare nel farsi male i tifosi stanno soffrendo e si sono sentiti presi in giro con il ritorno di Norscia ora una società seria e capace non si ostina per la sua strada ma una volta che si è accorta dell' errore, cerca rimedio andando avanti cosi rischieremo seriamente nemmeno di lottare per salvarci. Oggi abbiamo perso contro un modesto Bojano neopromosso e squadra dal basso valore tecnico e che ha giocato ben un’ora e un quarto in inferiorità numerica e che faremo quando incontreremo squadre di caratura superiore? Ora spetta alla società decidere sul da farsi e badate bene che le critiche sono fatte non per distruggere come qualche ben pensante vuol far credere ma perché uno ci tiene veramente all' amata Angolana e fa' veramente male stare in questa situazione. Comunque vada Forza Angolana.
  • Vittoria esaltante dei biancorossi. Nonostante l'inferiorità numerica (espulso il portiere Leone dopo 12 minuti) Ruggieri e Iaboni rimontano nel finale la più quotata Angolana. Il torneo della squadra di Francesco Farina inizia nel migliore dei modi.
  • Gli ingredienti per un successo che resterà impresso a lungo nella mente dei biancorossi ci sono proprio tutti. Squadra in inferiorità numerica dal 12' e blitz nei minuti finali che comporta una clamorosa rimonta in trasferta sul neutro di Atessa contro la più quotata Angolana: al ritorno in serie D il Bojano non poteva davvero chiedere di meglio.
    • Il successo è maturato grazie a una condotta di gara intelligente. Nonostante la partenza in salita la squadra di Francesco Farina non si è scomposta e ha atteso il momento opportuno per colpire gli avversari. Le due reti, entrambe su calci piazzati, hanno deliziato il pubblico. E così è arrivato il terzo successo in altrettante gare ufficiali.
    • Passando alla cronaca, la prima occasione del confronto capita a De Matteis che impegna Leone da buona posizione. La risposta del Bojano è invece affidata a Ruggieri che scalda il piede su punizione ma spedisce alto. Al 12' l'episodio che rischia di compromettere la partita dei matesini. Sulla linea laterale si accende una discussione, Leone abbandona la porta e si fionda nel mezzo della contesa. L'arbitro vede una spinta proibita ai danni di Bordoni e sanziona il numero uno col cartellino rosso diretto. L'espulsione sarà anche un provvedimento esagerato ma resta l'ingenuità di Leone: se fosse rimasto al proprio posto non sarebbe accaduto nulla.
    • Farina sacrifica allora Redente per inserire il giovane classe 1991 Polise tra i pali. Per il diciassettenne l'impatto è difficile. Dopo nemmeno due minuti un calcio di punizione di Bordoni viene sporcato da Cossu e la sfera termina alle sue spalle.
    • Il Bojano reagisce con orgoglio. Grillo trova un varco a sinistra, nota l'uscita avventata di Carosa e tenta il pallonetto. Decisivo, però, l'intervento di D'Orazio che devia sulla traversa. Il pallone giunge allora ad Altieri che calcia a botta sicura ma sulla linea c'è Cossu.
    Il resto del primo tempo non conferma però le premesse. Per il Bojano solo un calcio di punizione centrale di Iaboni che fa il solletico a Carosa. L'Angolana, invece, si fa vedere con De Matteis che buca a destra, serve D'Alonzo ma Polise fa buona guardia.
    • Nell'intervallo il Bojano passa al 4-3-2 con Piovan che entra al posto di Grillo e si piazza al fianco di Fusco. L'ex Campobasso ha un'opportunità dopo tre minuti dopo un servizio di Chisena dalla sinistra ma Carosa lo anticipa con un'uscita sui piedi. I ritmi della gara restano bassi: l'Angolana preferisce controllare mentre il Bojano attende prima di prendersi qualche rischio.
    • L'impressione, però, è che i biancorossi possono guadagnare metri col passare dei minuti. Al 64' Iaboni prova a sorprendere gli avversari con una punizione battuta d'astuzia, Piovan cerca il diagonale ma Carosa è attento. Ancora Piovan subito dopo su una spizzata di Fusco ma l'incornata si spegne a lato. Per vedere l'Angolana bisogna attendere il 76' quando De Matteis fallisce il tiro dalla sinistra. Sfumato il pericolo è arrivato il momento del Bojano. L'1-1 all'85' quando Ruggieri calcia una punizione dai trenta metri, Carosa tocca ma non riesce a evitare che il pallone, dopo aver battuto sul palo, termini in rete. Il colpaccio a tempo scaduto. C'è un fallo a centrocampo su Iaboni che richiede l'intervento del massaggiatore. Il gioco riprende e il brindisino Carrisi indica che ci sarà un minuto di recupero supplementare. Alla ripresa il Bojano guadagna un calcio d'angolo. Iaboni prende spunto dal basket. Perde qualche secondo, così da garantirsi l'ultima azione e non lasciare spazio per un'eventuale ripartenza dell'Angolana. Carrino gli si avvicina per lo scambio ma lui spedisce il pallone direttamente verso la rete. Una sfortunata deviazione di Bordoni aiuta il tentativo del fantasista ed è il gol del sorpasso. Non c'è nulla di casuale: Iaboni aveva provato lo stesso numero appena sette giorni prima ad Agnone, colpendo però la traversa. Il Bojano esplode di gioia e non c'è nemmeno il tempo di riprendere. Il triplice fischio dell'arbitro arriva proprio durante i festeggiamenti. Il Bojano porta a casa i tre punti e fornisce un'importante prova muscolare.
    RC. ANGOLANA - BOJANO ..
  • RC. ANGOLANA - BOJANO ..
  • La RC. Angolana apre la stagione in "casa" sul neutro di Montemarcone di Atessa contro il Bojano. In casa nerazzurra sono cambiate molte cose. A partire dalla società per arrivare ai giocatori. Le redini della società sono "passate" a De Cecco junior. Il quale ha provveduto ad inserire nei quadri societari uomini di sua fiducia che si sono aggiunti ad alcuni delle passate stagioni. Giorni addietro si è dimesso il direttore generale Antonio Palladinetti. La stagione ufficiale inizierà oggi. La nuova società a oggi non si è presentata alla cittadinanza e alle sue autorità. Nessuna presentazione ufficiale della nuova squadra e del rinnovato staff tecnico. La piazza nerazzurra fortemente provata dagli avvenimenti degli ultimi anni si è un po’ distaccata dalla "vita" della squadra. La delusione è stata tanta per il mancato approdo in II divisione, prima sul campo e poi nelle aule giudiziarie. Tutti questi avvenimenti hanno in parte incrinato la fiducia della maggioranza della tifoseria verso la società. Tra i tifosi ci sono diverse correnti di pensiero sulla vicenda del mancato ripescaggio. Alcuni attaccano che la società non ha fatto di tutto per approdare tra i professionisti facendo una finta "guerra" con la FIGC. Altri invece credono nella buona fede della società nerazzurra alla quale riconoscono di non essere scesa a patti sottobanco con il palazzo del calcio. Molti evitano di pronunciarsi in merito dichiarando di essere DELUSI da TUTTO e TUTTI. L'unica cosa che ha fatto "ricompattare" i tifosi è stata la scelta fatta dalla società sul mister. Tutti hanno criticato la scelta di riportare Norscia sulla panchina nerazzurra. Le scelte spettano alla società la quale ci mette risorse economiche,impegno, lavoro e anche la faccia. I tifosi mettono il loro contributo domenicale acquistando il biglietto e sono legittimati a esternare le loro valutazioni. Sarà il tempo e soprattutto il campo a dare le sue risposte e tutti dovranno confrontarsi con queste. I nerazzurri apriranno la stagione in maniera rimaneggiata. Non saranno della contesa alcune pedine come Aquaro e De Cecco (infortunati),Ganjè (transfert), Traini (influenzato) e Di Filippo. Mister Norscia durante il pre-campionato ha optato per il 4-3-2-1. Il cosiddetto albero di natale. I risultati sono stati alterni. Chi ha avuto modo di seguire da vicino la squadra lamentano che questa ha diverse lacune. Io ho visto i ragazzi all'opera una sola volta e non ho avuto buone impressioni. Una rondine non fa primavera quindi .... meglio aspettare. Il Bojano dopo un anno sabbatico è tornato di nuovo in Serie D. La società pare che sia commissariata. Di loro si dice che puntano ad un campionato tranquillo. Vengono da un doppio successo ottenuto in Coppa Italia il quale ha dato morale e fiducia al gruppo di mister Farina. Il tecnico campano è molto preparato e conosce bene la categoria. Alcune individualità come quelle di Jaboni e Gioffrè dovrebbero dare quel qualcosa in più alla rosa bojanese. Non ci resta che passare la "parola" al campo.
  • Lavrilla