2007-2008 - 34ª GIORNATA - RENATO CURI ANGOLANA-MACERATESE 0-0










  • 2007-2008 - 34ª GIORNATA - RENATO CURI ANGOLANA-MACERATESE 0-0
  • Città S.Angelo 4/5/2008
  • RENATO CURI ANGOLANA: Fanti, Pirozzi, Sablone, Ferreyra (28' s.t. Costa), Mucciante, Fuschi, Baldi, Scrozzo (17' s.t. Rosa G.), Fanesi, Di Corcia (5' s.t. Parmigiani), Bordoni. A disposizione: Del Gaudio, Massascusa, D'Alonzo, Mariotti. Allenatore: Gentilini.
  • MACERATESE: Gentili, Ippoliti (39' s.t. Campanelli), Cento, Biagioli, Benfatto, Fenucci, Meschini (49' s.t. Rossini), Ionni, Galli, Smerilli (37' s.t. Romagnoli), Iachini. A disposizione: Migliaccio, Guzzini, Pirolozzi, Baiocco. Allenatore: Amaolo.
  • ARBITRO: Soricaro di Barletta.
  • NOTE: terreno di gioco in buone condizioni, giornata calda. Ingresso gratuito allo stadio, spettatori 2.000 circa con rappresentanza ospite. Ammoniti Cento, Mucciante, Fenucci, Ippoliti, Benfatto, Bordoni, Pirozzi e Parmigiani. Angoli 7-3 per la Rc Angolana. Recupero concesso: 3'pt e 6' st.
  • L’Angolana non vince, sfuma il sogno della C2. La Maceratese resiste, nerazzurri contro l'arbitro, promossa la Sangiustese. di Rocco Coletti
  • CITTA’ SANT’ANGELO. Il grande sogno si è trasformato in un incubo: la Rc Angolana ha pareggiato contro la Maceratese e ha mancato la promozione in serie C2. Una delusione indicibile per squadra, tecnico, dirigenza e tifoseria. Oltre 2.000 persone al Comunale per spingere i nerazzurri verso un traguardo storico. Che è sfuggito, a beneficio della Sangiustese, proprio in dirittura d'arrivo. E la delusione si è trasformata in rabbia, alla fine, quando laRc Angolana se l'è presa con la terna arbitrale. Terna e commissario sono usciti scortati dallo stadio dopo 90' Il pareggio è servito alla Maceratese per evitare lo spareggio-salvezza. E, di conseguenza, alla Sangiustese che, battendo il Tolentino, ha superato in classifica la Rc Angolana, conquistando il primo posto nel girone F e l'unica promozione diretta a disposizione. Nerazzurri condannati a disputare i play off dopo aver fallito il secondo match-point per la C2. Quello sciupato a Campobasso si era rivelato indolore, quello di ieri, invece, è stato letale. Che sarebbe servita la vittoria lo sapevano tutti, inutile sperare nei risultati degli altri campi. Ma la sensazione è che la Rc Angolana sia arrivata all'ultima giornata logora. Ha provato a conquistare i tre punti più con la forza dei nervi che con il gioco. La risposta del pubblico c'è stata: Comunale pieno e tinto di nerazzurro, pronto a trascinare la squadra di Gentilini verso un traguardo mai raggiunto. Partita tesa, la Rc Angolana è apparsa subito contratta, atleticamente incapace di mettere alle corde l'avversario. Chiaro l'atteggiamento della Maceratese: difesa e contropiede con un 4-1-4-1 senza sbavature in fase difensiva e con un Ionni di gran lunga il migliore in campo. I padroni di casa hanno faticato a fare gioco. Attaccanti ben marcati, pochi spazi sulle sulle fasce e i mediani, Baldi e Ferreyra, pressati per inaridire le fonti di gioco. E cos. i nerazzurri sono stati costretti a cercare i lanci lunghi: un manna piovuta dal cielo per la Maceratese. Nonostante ciò, la palla gol più ghiotta della gara è capitata sulla testa di Fanesi al 16', ma il portiere Gentili è stato abile ad alzarla in angolo. Nella ripresa, in pratica, si giocato in una sola metà campo, quella della Maceratese. L'assalto della Rc Angolana è stato tanto rabbioso quanto inutile. A tal punto che, al 9', il portiere Fanti è stato bravo a deviare una conclusione del biancorosso Galli da buona posizione. Pressione portata avanti più con il cuore che con il cervello. Gentilini ha mandato in campo due attaccanti freschi, prima Parmigiani e poi Rosa. Ma senza cambiare l'indole della gara. Fanesi ha reclamato il rigore per una trattenuta in area, ma l'arbitro non ha visto niente. Il difensore Mucciante ci ha provato su punizione, trovando Gentili pronto alla deviazione. Attacchi sconclusionati nel finale. E un gol annullato a Parmigiani, al 38', con l'assistente che ha alzato la bandierina per segnalare un fuorigioco ben prima che l'attaccante calciasse in porta. Un episodio che ha scatenato la rabbia dei nerazzurri, nonostante le immagini televisive abbiano dato ragione alla terna. Alla fine, parapiglia tra dirigenti nerazzurri, terna arbitrale e dirigenti della Maceratese. Le forze dell'ordine hanno dovuto chiamare i rinforzi. Arbitro, assistenti e commissario hanno lasciato lo stadio scortati dopo oltre un'ora e mezza di attesa. Un brutto finale che rischia di avere strascichi disciplinari. Il presidente: «Direzione di gara a dir poco mediocre»
  • Bankowski: «E’ incredibile, l’assistente ci ha intimidito»
  • CITTA’ SANT’ANGELO. Svaniscono i sogni di promozione diretta in serie C2 per la Rc Angolana, dopo il pareggio contro la Maceratese. Lacrime, musi lunghi e parecchia tensione nel dopo gara. Un centinaio di tifosi imbufaliti ha atteso fino alle 18,30 la terna arbitrale, uscita sotto scorta delle forze dell'ordine. Attimi di tensione soprattutto dopo il triplice fischio con l'arbitro e i collaboratori costretti a guadagnare la via dello spogliatoio in fretta, perchè assediati da giocatori e dirigenti nerazzurri che, per usare un eufemismo, erano parecchio arrabbiati per la condotta di gara della terna. «Siamo stati condizionati da una direzione di gara a dir poco mediocre», ha dichiarato un amareggiato Gabriele Bankowski, presidente del club angolano. «Io ero in panchina con la squadra, e vi assicuro che più volte siamo stati intimiditi da uno dei due assistentidell'arbitro. Mi dispiace tantissimo per come è finito questo campionato. Adesso, bisognerà fare di tutto per cercare di onorare questa maglia fino alla fine». Un pensiero ai play off? «I play off sono una lotteria e non sempre sono produttivi. Noi, comunque, abbiamo l'obbligo morale di provarci fino alla fine, poi se non li vinceremo, ripartiremo con lo stesso entusiasmo il prossimo anno». Anche il vice presidente Franco Di Iulio è parecchio amareggiato per il triste epilogo. «Dispiace per aver buttato all'aria un intero campionato, ma purtroppo ora è inutile piangersi addosso. Speriamo nei play off di avere più fortuna, anche se di solito chi vince i play off non sempre approda in serie C2». Il direttore generale, Claudio Croce, invece rivolge un pensiero all'intero ambiente angolano: «Voglio ringraziare tutti i nostri tifosi e tutte le persone che sono state vicine a questa squadra. Sono veramente affranto per come sono andate a finire le cose nella gara di oggi (ieri, ndc)». Luigi Di Marzio
  • LACRIME TRA I GIOCATORI Baldi: ci abbiamo provato. Fanti: non ci voglio credere.
  • CITTA’ SANT’ANGELO. Fuori in novanta minuti. E' questo il titolo dell'ultimo episodio del campionato dei nerazzurri. Che non sono riusciti ad entrare nell'olimpo del calcio professionistico. La squadra e lo staff tecnico, come prevedibile, hanno il morale sotto i tacchi. In pochi hanno voglia di parlare e in parecchi si dileguano da microfoni e taccuini. Il bomber Max Fanesi è tra i più delusi e in maniera molto educata chiede di essere lasciato in pace. Il difensore Tiziano Mucciante, tra i migliori quest'anno, è scuro in volto e non ha voglia di parlare con nessuno. «Sono deluso tantissimo. Non mi aspettavo assolutamente un finale del genere», sibila con voce fioca un corrucciato Augusto Gentilini, allenatore dei nerazzurri. «Abbiamo avuto un arbitraggio abbastanza a nostro sfavore e questo ha condizionato parecchio il nostro gioco». Queste le sue ultime parole prima di andar via. «Ci abbiamo provato in tutti i modi», ha detto a fine gara il capitano Michele Baldi. «Abbiamo lasciato troppo spazio nel primo tempo ai nostri avversari e poi imporre il nostro gioco nel secondo tempo è stato più difficile». «E' stata sprecata una grande occasione per scrivere una nuova pagina della storia di questa società», questo è il commento del ds Marcello Di Giuseppe: «La Maceratese ha giocato bene ed è riuscita a rovinarci la festa prendendosi un pareggio che per significa salvezza. Abbiamo buttato al vento una ghiotta occasione per approdare in C2». E' in lacrime il talentuoso portiere, Federico Fanti. «Ancora riesco a crederci. Non è possibile», Queste le sue parole rotte dal pianto. «Io ci credevo e non mi sarei mai aspettato un risultato del genere». E come lui a Città Sant'Angelo nessuno se l'aspettava. A tal punto che alla vigilia erano state stampate e distribuite t-shirt con la scritta: "Finchè morte... non C separi". (l.d.m.)

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