IL PUNTO DELLA SITUAZIONE: MAI COSI' MALE IN CLASSIFICA DOPO 14 PARTITE

La Renato Curi Angolana, da quando vige la regola dei tre punti a partita, non ha mai avuto una classifica peggiore dopo 14 partite. Nella stagione 2000/01 che vide la retrocessione in Eccellenza della nostra compagine dopo 14 partite avevamo un punto in più. In quel campionato sfortunato la squadra del campionato precedente era stata del tutto smantellata e i soli confermati inizialmente furono il portiere Addario, i difensori Naccarella e De Luca e i centrocampisti Coletti e Carlucci. Furono ingaggiati giocatori di categoria come i difensori D'Angelosante, Campagna e Rutolo, i centrocampisti Fiorentini e Tremante e gli attaccanti Viggiano e Moschella. Furono impiegati nelle prime giornate anche i fuoriquota Di Vito, Sferrella e Della Valle. I risultati furono deludenti e fu esonerato dopo la sesta di andata l'allenatore Di Sante il cui posto venne preso da Vassallo. Il nuovo tecnico rivoluzionò la squadra e arrivarono diversi giocatori che però non tutti si dettero l'apporto sperato dai delusi supporters angolani. Furono tagliati inopportunamente giocatori abruzzesi come D'Angelosante, De Luca, Tremante, Coletti e Carlucci che ben conoscevano il girone F oltre a Viggiano e Moschella che avevano gli ingaggi più elevati fu tagliato anche Fiorentini arrivato in prestito dal Pescara. Vassallo fece arrivare diversi giocatori dalla Sicilia e  dal sud  e si rivelarono validi solo i difensori Lo Piccolo e Musicò, il centrocampista Marzano e il centravanti Massimo Riganò. Gli altri furono del tutto inadeguati e giocarono solo  poche partite. Due acquisti validi furono anche il regista Averani e il ritorno, sempre a centrocampo, di Raffaele Simone. Il problema più grosso era però l'attacco in cui segnava solo Riganò (10 reti) mentre Ciaramitaro (0 reti) era impalpabile e Gianneschi (1 rete su rigore) era tormentato da infortuni e pertanto venne impiegato in poche partite. Alla fine in attacco fu schierato il fuoriquota 83 Sferrella che pur con lodevole impegno riuscì a segnare tre reti che risultarono inutili ai fini della salvezza. Vassallo fece più danni che altro e alla fine pagò con un giusto quanto tardivo esonero. A raccogliere questa pesante eredità fu Bruno Nobili che cercò con tutti i mezzi di raddrizzare la baracca. L'organico residuo a sua disposizione, dopo gli inevitabili ulteriori tagli, si rivelò insufficiente per tentare di agganciare la zona salvezza che il tecnico ex Pescara poteva anche raggiungere se solo fosse arrivato con qualche giornata di anticipo. La squadra non era tanto scarsa ma i continui tagli e arrivi non avevano consentito di creare un gruppo valido e i risultati scadenti ne furono la dimostrazione. Presi singolarmente i giocatori erano validi e di categoria ma messi insieme non costituirono mai una squadra decente.
CAMPIONATO 2000-01
In questo campionato siamo partiti con un budget ridottissimo e la società ha scelto la linea verde ma finora i risultati le danno torto. Il gioco che mostra la squadra è anche apprezzabile ma le carenze caratteriali e la mancanza di esperienza determinano sconfitte a ripetizione. La serie D consente la valorizzazione dei giovani a patto che vengono inseriti in una squadra competitiva altrimenti fanno la fine degli allievi di Vassallo che quasi tutti scomparirono presto dalla serie D. Nonostante tutto c'è qualcosa da salvare ma occorrono almeno due tre elementi di provata esperienza per non far si che si ripeta un altro campionato 2000/01. La salvezza è ancora possibile e nel girone F da sempre le società spendono di più nel girone di ritorno. L'importante sarà evitare la retrocessione diretta degli ultimi due posti in classifica. Negli ultimi anni le società che si sono piazzate in questa posizione di classifica hanno poi stentato anche in Eccellenza. Abbiamo fatto questa pessima esperienza già con la retrocessione del 1976/77 con conseguente retrocessione in  prima categoria nel 1978/79. E' bastata quella volta e spero che non si ripeta più. Una retrocessione in Eccellenza non è garanzia che poi la società va a spendere di meno anzi se consideriamo il Giulianova in questo ha speso molto più di noi e nemmeno è primo in classifica. Salvare la categoria quindi è fondamentale: quello che alla fine si spenderà potrà essere anche poi recuperato ma in caso di retrocessione non ci sarà nessun ritorno e il prossimo anno sarà molto più arduo ripartire.

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