La terza stagione in D dell'Angolana si aprì sotto pessimi auspici. In seguito di una burrascosa riunione con gli altri soci, il presidente Petruzzi decise di abbandonare la guida della società e di trasferire in blocco tutti i giocatori che aveva personalmente ingaggiato al Lanciano. In pratica l'Angolana non esisteva più e ancora più si rinforzava la società frentana da cui già allora ci divideva una fiera rivalità calcistica. Passarono al Lanciano: i difensori Roberts, Proietti, Bertelli e Orlandi, i centrocampisti Albano, Montemarani e Diodati, gli attaccanti Ive, Valent e Fontana. Dopo l'iniziale sconcerto si provvide a riorganizzare la dirigenza e fu nominato un commissario nella persona del dirigente Raffaele Ruggieri. Rimanevano in nerazzurro solo il portiere Del Boccio, il difensore Giordano, il centrocampista Graziani e l'attaccante Romanelli. Il d.s Clozza operò oculatamente sul mercato e decisivo fu l'aiuto che arrivò dal presidente del Chieti comm. Guido Angelini che prestò ai nerazzurri ben 5 giocatori, i difensori De Pedri e Palma, i centrocampisti D'Adda e Tarquini e l'attaccante Gravante. A questi si aggiunsero i ritorni di Menegon in difesa, di Galiè a centrocampo e di Borgogni in attacco. Furono inoltre ingaggiati: il portiere Pacini, il difensore Pierleoni, il centrocampista Tagliolini e gli attaccanti Criscuolo, Gammelli, Menicucci, Trapella e Di Mario. Tra un susseguirsi continuo di arrivi e partenze si delineò un organico abbastanza competitivo. La squadra inizialmente fu affidata a Tontodonati che guidò i nerazzurri per 9 giornate fino alla disastrosa sconfitta per 5-1 subita a Manduria. La guida tecnica passò poi, al duo Clozza-Patriarca che ottenne a fine campionato l'agognata salvezza valorizzando anche alcuni giovani come Gravante classe 1953 che arriverà in B nella stagione 1975-76 al Modena. In quegli anni la regola di schierare obbligatoriamente i fuoriquota non era ancora stata inventata!
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